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emicrania
Per "emicrania" si intende un disturbo di carattere vascolare che oltre al dolore, spesso molto forte, è associato a nausea e disturbi visivi: a volta si abusa di questo termine per indicare in genere forti mal di testa. Può derivare da cause strutturali simili a quelli della cefalea muscolo-tensiva o stress in quanto la contrattura della muscolatura del collo o la tensione nervosa associata allo stress provoca una iperstimolazione simpatica con conseguente alterazione circolatoria, può essere l'espressione di una forma sinusitica o allergica, dipendere da fenomeni malocclusivi, ma molto spesso è generato da una serie di concause che tendono a rafforzarsi vicendevolmente. In genere
è una manifestazione molto invalidante caratterizzata da una serie di sintomi,
definiti "aura", che avvisano il soggetto colpito del suo arrivo. Nell'immagine sottostante possiamo vedere una rappresentazione della
innervazione del sistema autonomo a livello della testa.
La compressione delle radici nervose o delle componenti gangliari del sistema nervoso autonomo è spesso uno dei fattori scatenanti dei fenomeni emicranici, associati spesso a fenomeni vasomotori: in particolar modo la compressione del ganglio cervicale superiore, associata ad alterazioni della trasmissione nervosa del nervo vago, sono fra le principali cause di fenomeni assimilabili ad un classico attacco di emicrania comitata. Queste manifestazioni si manifestano tipicamente nelle situazioni di stress. Lo stress spesso, pur non essendo l'unica causa o la
principale, assume un'importanza determinante nella genesi delle emicranie.
Quando la tensione emotiva che accumuliamo ogni giorno raggiunge livelli di
guardia, il nostro inconscio ci pone in un atteggiamento di difesa nei confronti
di ogni stimolo che percepiamo: i rumori possono apparirci spropositatamente
fastidiosi, la luce ci disturba; il contatto fisico, anche con i nostri stessi
abiti, ci arreca un senso di disagio. Ogni sensazione può risultare sgradevole.
Siamo in quella fase di allerta che automaticamente innesta le reazioni
fisiologiche dello stress: sentiamo minacciato il nostro controllo sugli
avvenimenti, cerchiamo di lottare e creiamo le condizioni perché accada
qualcosa per cercare di riacquistare il controllo. La maggior richiesta che facciamo a noi stessi di
forza e resistenza induce un aumento del battito cardiaco con conseguente
aumento della pressione arteriosa; il sangue viene deviato dagli intestini e
dallo stomaco verso i muscoli. Come conseguenza di questa modificazione della
circolazione sanguigna si cominciano a verificare alterazioni digestive; la
muscolatura del collo e della bocca, a livello energetico, sono connesse con lo
stomaco: una alterata funzionalità fisiologica si ripercuote sul collo
innestando un circolo vizioso. I disturbi dello stomaco provocano una alterata
contrazione muscolare del collo che a sua volta provoca una sindrome compressiva
sui nervi che si trovano alla base del cranio fra cui il nervo vago (azione
regolatrice della digestione e sugli intestini) e sui nervi diaframmatici
(cattiva respirazione e senso di compressione a livello del plesso solare). Spesso pensiamo e ripensiamo a come affrontare la
situazione , ma non riusciamo ad intraprendere una azione risolutiva: è come se
il nostro stomaco cercasse di digerire qualcosa senza riuscirci e la testa
volesse rientrare nel capo per sentirsi più protetta. Sentiamo sfuggirci il controllo sulla situazione. Il
corpo si prepara ad una risposta a lungo termine aumentando la produzione di
cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. Biochimicamente si osserva un
aumento del colesterolo sanguigno ed una perdita di potassio e magnesio dovuta
all'iniziale distruzione cellulare che si verifica per reintegrare le riserve
energetiche di acidi grassi ad alta energia; aumenta la secrezione gastrica e
diminuisce la produzione di ormoni sessuali, con conseguente svogliatezza e
talvolta insonnia o tendenze depressive. Chi ha sofferto di emicrania può probabilmente
notare come alcuni dei sintomi dello stress siano molto vicini a quelli
dell'emicrania stessa. Esistono sicuramente molte tecniche in grado di
aiutarci a ridurre lo stress, ma kinesiologicamente possiamo identificare quali
possono essere ottimali per combinare un'azione fra la identificazione e la
conseguente riduzione delle cause di stress ed eventuali altri squilibri
presenti. Una di sicura efficacia, anche se semplice, consiste
nel toccare una serie di punti presenti sul cranio identificati dal Dott. Bennet:
il tocco delicato di questi punti favorisce una ridistribuzione del sangue
all'interno del cranio stesso, riducendo la risposta alterata del sistema
nervoso e favorendo il riequilibrio nervoso. Nella immagine a lato vediamo alcuni punti di Bennet, o punti Neurovascolari: la loro stimolazione avviene attraverso il contatto dei polpastrelli e si può considerare conclusa quando il battito vascolare cutaneo assume un ritmo sincrono e regolare: tale riarmonizzazione indica infatti che a livello dermico si sono allentate gli effetti che l'iperstimolazione ortosimpatica determina sul distretto cutaneo e fasciale, promuovendo l'abbassamento della soglia irritativa del sistema nervoso. In particolare il contatto con il punto 11 determina, grazie ad una azione riflessa sulle aree associative frontali, una riduzione delle componenti mentali dello stress, favorendo il raggiungimento di una maggiore tranquillità, anche sul piano emotivo. francesco gandolfi
altri tipi di cefalee o mal di testa
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